Una volta creati, gli spazi digitali vanno popolati e nutriti con contenuti:
Ogni attività artistica e culturale ha al suo interno tratti unici, esperienze e saper fare che aspettano solo di essere tirati fuori e valorizzati, ecco perché
Nella scrittura (copywriting), ci ispiriamo ai princìpi del plain language (traducibile in italiano come linguaggio semplice), il primo dei quali è: il lettore è al primo posto.
Se scriviamo qualcosa, è perché quel qualcosa sia capito dalle persone; far vedere la nostra bravura è un esercizio di stile che serve a poco, soprattutto se il messaggio non arriva a destinazione.
Un altro nostro punto di riferimento quando scriviamo è la SEO (Search Engine Optimization), cioè la lettura che i motori di ricerca fanno di un contenuto per capire a quali domande degli utenti può rispondere, che sia un testo, un video, un’immagine o una traccia audio. Analizzando le parole chiave che le persone usano più spesso per fare ricerche online, possiamo capire quali termini usare per far sì che un contenuto parli la stessa lingua di chi ne ha bisogno e che sia tra i suoi risultati di ricerca al momento giusto.
Per ultimo, dobbiamo ricordarci che il mondo è sempre più connesso e che quello che scriviamo può interessare anche a persone che parlano lingue diverse dalla nostra. Per le realtà che hanno un pubblico internazionale e che hanno bisogno di mantenere una finestra sempre aperta sul mondo, scriviamo anche testi in inglese.