La Calamita Cosmica a Foligno, arte contemporanea in Umbria

Vittoria Mancini

Social Media Manager
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La Calamita Cosmica è un’imponente rappresentazione scheletrica umana, posizionata supina e caratterizzata dalla presenza di un becco di uccello al posto del naso. La scultura è composta principalmente da gesso, polistirolo e resina sintetica, ed è lunga circa 24 metri. Un elemento peculiare dell’opera è l’asta in alluminio dorato, impreziosita da foglia d’oro, che simboleggia la connessione tra il cielo e la terra, rappresentando un tentativo di attrarre le energie cosmiche.

Gino De Dominicis

La Calamita Cosmica è stata realizzata da Gino De Dominicis, artista nato nel 1947 ad Ancona, la stessa città in cui tiene la sua prima mostra a soli 17 anni. Nel 1964, si trasferisce a Roma e si iscrive all’Accademia di Belle Arti, ma non frequenta regolarmente le lezioni. Nel 1969, sempre nella capitale, espone al pubblico alcune opere realizzate negli anni precedenti. Nel 1972, riceve per la prima volta un invito a partecipare alla Biennale di Venezia, un importante riconoscimento per un artista emergente. Nel 1990 realizza in gran segreto la Calamita Cosmica e la espone a sorpresa per la prima volta a Grenoble. Per un periodo di oltre venti anni, non ci sono informazioni riguardo al luogo in cui Gino De Dominicis vive o lavora, aumentando così il mistero che avvolge la sua figura. La sua morte avviene nel 1998, mantenendo intatta l’aura di enigma che lo circondava.

Ex Chiesa della Santissima Trinità in Annunziata a Foligno

Questo edificio di culto è stato progettato dall’architetto Carlo Murena e costruito tra il 1760 e il 1765. Dopo un periodo di abbandono, la Chiesa ha svolto diversi ruoli, ospitando temporaneamente truppe di passaggio a Foligno e in seguito adattata come panificio, granaio, caserma, ufficio e autorimessa della Polizia di Stato.

Nel 1997, a causa del terremoto, ha subito gravi danni, ma è stata successivamente restaurata grazie alla collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, del Comune di Foligno e della Regione Umbria.

Nel 2004, la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno ha acquisito l’opera, destinandola al Centro Italiano Arte Contemporanea (CIAC), situato all’interno della ex Chiesa della Santissima Trinità in Annunziata, dove è stata collocata a partire dal 2011.

Nel volume dedicato all’Umbria dell’Atlante del Barocco in Italia, lo storico dell’arte Marcello Fagiolo descrive con queste parole il legame tra l’opera d’arte e l’architettura: “La cerimonia inaugurale del 9 aprile 2011 ha disvelato un intervento museografico audace e perfino un po’ folle che in verità ha rivelato una straordinaria forza memoriale, inducendo un imprevedibile scambio osmotico fra contenitore e contenuto: per non parlare, mi sia consentito il gioco di parole, del superamento della calamità sismica attraverso la pazienza e sapienza del restauro coniugata con l’avvento della Calamita cosmica che si carica della forza di attrazione universale”. 

Italo Tomassoni sulla Calamita Cosmica

Nel 2005, il critico d’arte Italo Tomassoni cura il tour espositivo che porta la Calamita Cosmica in giro per l’Europa, partendo proprio da Ancona, città natale dell’artista per rendergli omaggio. Lo stesso Italo Tomassoni in quell’occasione descrive così l’opera: “Proiettato sul pianeta da altre dimensioni, questa gigantesca creatura, con la sua ignota morfologia ornitologica sopravvissuta a specie estinte vagamente rapportabili a quella umana, ripropone il mistero del tempo ed evoca universi abitati da altri consimili esseri. La sua immobilità trasmette lo smarrimento di un destino che si compie oltre la storia. I piedi, prodigio gotico di ossa a guglie e a pinnacoli, rivolti al cielo insieme all’asta d’oro che attiva il campo gravitazionale, annunciano un altrove non calpestabile e un viaggio iniziatico alla luce dell’Origine”.

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